martedì 16 aprile 2013

Speranza e sogno



   L’emigrazione e i giovani. Il valore della memoria. Nel cuore dell’Abruzzo si studia il passato, per capire il presente e guardare al futuro. Accade a Sulmona, dove i docenti e gli studenti  del Liceo “Giambattista Vico” portano avanti da alcuni anni  una approfondita ricerca. Hanno scavato  negli archivi  del comune  e, guidati dalla dinamica professoressa Carolina Lettieri, hanno “esplorato” la  storica agenzia di viaggio  sulmonese di Michele  Celidonio, definito “l’uomo della provvidenza” per avere aiutato economicamente moltissimi emigrati. Compiute ricerche anche nelle lontane Americhe. Vecchi documenti, lettere, fotografie, statistiche  e poi le voci di emigranti di ieri e di oggi. Alla domanda : Chi vive da tempo in America, si sente italiano o americano? , la risposta è unanime: “Americano in Italia e italiano in America, ossia, straniero ovunque”. Testimonianze dirette  raccolte in  1.800 minuti di registrazioni. Così è nato il libro “La Merica”, pubblicato dall’editore Ianieri è stato presentato il 4 aprile, nella sala consiliare della Comunità montana Peligna. 260 pagine ricche di valori umani, sociali e culturali. La storia  di uomini e donne che, partiti dal  piccolo e povero Abruzzo, hanno dato un determinante contributo alla crescita ed alla ricchezza del Nuovo Mondo. “Sono stati analizzati – spiega la dirigente scolastica Caterina Fantauzzi –  gli spostamenti avvenuti a partire dalla fine dell’Ottocento fino alla seconda metà del Novecento”. E il quadro che ne viene fuori è di una comunità forte e generosa che ha messo le migliori energie al servizio di altri Paesi. Dalla povertà economica di un tempo al rischio dell’impoverimento intellettuale di oggi. E’ perciò importante evitare l’ulteriore  fuga di giovani cervelli e la sfiducia. Il tributo finora pagato è stato molto alto. E le parole di Papa Francesco, pronunciate la Domenica delle Palme, debbono essere tenute sempre ben presenti dalle nuove generazioni: ”Non lasciatevi rubare la speranza, per favore, non lasciatevi mai rubare la speranza".
   Nel libro “La Merica” vengono rievocate le iniziali  difficoltà di integrazione, la voglia di farcela e il graduale riscatto, fino  ad ottenere, in tutti i campi, rilevanti successi. Scrive nella presentazione il prof.Angelo Di Ianni, Vice Console di  Hamilton (Canada): ”Ora i figli e discendenti di chi allora partì dall’Italia da condizioni di povertà - che proprio il nostro conterraneo Pascal D’Angelo efficacemente descrisse nel suo romanzo autobiografico Son of Italy - hanno guadagnato con il loro impegno e con il loro talento significative posizioni sociali”. Si diceva di una  ricerca approfondita. Negli Stati Uniti gli studenti abruzzesi hanno visitato Ellis Island “per avere  la conoscenza dettagliata di tutte le procedure di accoglienza e di selezione dei nostri migranti”. E a proposito di riscatto sociale, ricordiamo  che nel 1931, un emigrato abruzzese di Capestrano, Edoardo Corsi, venne nominato del presidente Herbert Clark Hoover, commissario dell’Emigrazione a Ellis Island. “Tornare sul ponte di comando lì, dove a ventiquattro anni prima era stato messo in fila ed esaminato come un capo di bestiame - ha scritto Gian Antonio Stella sul “Corriere della Sera”-, fu una rivincita non solo per lui ma per tutti i milioni di italiani che in quel 1931 di crisi economica seguita al crollo della Borsa vivevano negli Stati Uniti ammaccati da decenni di xenofobia sfociati in decine di linciaggi e nell'esecuzione nel 1927 di Sacco e Vanzetti”.
   A Boston la seconda  tappa  del viaggio della scuola sulmonese nel “sogno americano”. Filippo Frattaroli, Cavaliere dell’Ordine della Stella d’Italia, emigrato  nel 1970, quando aveva 16 anni, ricorda: “Lavoravo notte e giorno, la mattina nelle costruzioni e fino a tarda sera come cuoco. Nel 1974 ho trovato un ristorante in vendita ad East Boston. Era un momento difficile, c’era la malavita a Boston. Quando non ho voluto pagare si sono vendicati, ma non mi sono arreso. Volevo mettere un locale nella Little Italy di Boston, ma era una zona controllata da un’organizzazione che impediva agli emigrati di aprire. Ho chiesto l’ok ad uno di loro che mi ha detto: “Puoi aprire ma non puoi vendere pizza”. Siccome la stessa organizzazione comprava tutti i palazzi buoni, era rimasta una camera mortuaria che ho comprato ed ho trasformato in ristorante. Il Boston Globe riportò la notizia che "al momento del controllo della licenza  non è stata trovata gente morta ma gente viva che si divertiva e mangiava bene”.
(Domenico Logozzo - America Oggi)

venerdì 5 aprile 2013

Presentazione del libro "La Merica"



STUDENTI E DOCENTI DI SULMONA SULLE ROTTE DELL’EMIGRAZIONE. DAL PROGETTO NASCE IL LIBRO “LA MERICA”.
 
Presentato questa mattina “La Merica. Viaggio nel mondo dell’emigrazione” a cura dei docenti ed degli studenti del Liceo “G. Vico” di Sulmona. Un lavoro di analisi e approfondimento sul tema dell’emigrazione dalla Valle Peligna al Nuovo Mondo.
Alla presentazione del libro erano presenti Filippo Frattaroli e Domenico Susi, emigrati a Boston da giovanissimi e che rappresentano le comunità abruzzesi in America. Sono affermati imprenditori nel settore della ristorazione ma manifestano il proprio legame con l’Abruzzo e con Sulmona promuovendo la cultura d’origine con ogni mezzo a disposizione.
“La mia generazione è stata la prima a vivere il fenomeno dell’emigrazione nella duplice veste: quella degli emigranti che hanno lasciato la Valle Peligna per nuove patrie e quella dei primi immigrati che dagli anni 90 ad oggi sono giunti in Italia e in Abruzzo per cercare lavoro” è il senso dell’intervento di Antonio Carrara, presidente della Comunità Montana Peligna che ha ospitato la presentazione e ha ringraziato i ragazzi e i docenti per il lungo e intenso lavoro svolto sui documenti e con le storie di vita di chi, con sofferenza e sacrificio, ha dovuto lasciare la propria terra in cerca di un orizzonte migliore.
(Eleonora Franceschilli - Onda TV del 4 Aprile 2013)
 
 
 
Quelli che chiamano Patria ciò che noi chiamiamo Paese. Un viaggio nel mondo dell’emigrazione con gli occhi dei giovani, degli studenti che sono andati fin oltreoceano per documentare e raccontare quello che fu il sogno americano, attraverso testimonianze dirette, ricostruendo storie di vita, intervistando emigrati tornati nel paese natio, guardando da vicino tappe e luoghi, sulle orme di chi lascia la propria terra per cercare fortuna. Quando con la valigia di cartone si armavano di coraggio e partivano verso l’America, senza conoscere la lingua, a volte senza nemmeno avere i riferimenti d’appoggio. I sacrifici degli emigranti e la storia di chi era costretto a morire di fame pur di inseguire il proprio sogno sono quelle che ritroviamo nei grandiosi scritti dell’introdacquese Pascal D’Angelo, “il poeta della pala e del piccone” come veniva definito l’autodidatta dalla critica americana degli anni venti. Questa mattina, in un interessante incontro di cultura a palazzo Sardi, è stato presentato “La Merica”, che raccoglie il materiale prodotto, frutto di un impegno tenace di docenti e studenti del Liceo “Vico” di Sulmona. A relazionare durante il convegno, alla presenza della dirigente scolastica Caterina Fantauzzi, c’erano Domenico Logozzo, giornalista in pensione del TGR Rai, Goffredo Palmerini, autore del volume “L’Altra Italia”, il presidente della Comunità Montana Peligna, Antonio Carrara, e alcuni rappresentanti delle comunità abruzzesi in America, tra cui Angelo Di Ianni, Filippo Frattaroli e Domenico Susi. La corrispondenza epistolare tra emigranti e le famiglie, le storie di vita quotidiana, dal lavoro alla religione, la nostalgia di casa, di quella che loro continuano a sentire come patria, fotografie, lettere, passaporti, le interviste, l’incontro con la comunità di Boston, con i personaggi chiave come Pascal D’Angelo, Michele Celidonio e Angelo De Bartolomesi, ma anche il metodo di ricerca, la visita di Ellis Island che ha consentito la conoscenza dettagliata di tutte le procedure di accoglienza e di selezione dei nostri migranti. E’ tutto nel volume, dedicato a Mark Frattaroli, seconda pubblicazione degli studenti, che si presenta come ricerca sociologica, ma anche come traccia e testimonianza affinchè il tempo non cancelli sacrifici, sforzi e lacrime. Il testo documenta un percorso formativo intrapreso diversi anni fa, con uno studio statistico svolto con il supporto dell’agenzia Celidonio e del Comune di Sulmona. Gli studenti hanno effettuato una vera e propria ricerca d’archivio per individuare gli spostamenti verso il nuovo continente, dalla fine dell’Ottocento alla seconda metà del Novecento. A corredare la bella iniziativa odierna una mostra con foto d’epoca esposta lungo la scalinata di palazzo Sardi.
(Reteabruzzo del 4 Aprile 2013)

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