lunedì 21 gennaio 2013

Forum delle città dell'Adriatico e dello Ionio


In data 7/8/9/10-11-2012 si è svolto un Focus Group preparatorio alla seconda sessione plenaria del Forum delle Città dell' Adriatico e dello Ionio e II Forum dei Giovani che si è tenuto in Dicembre nei locali dell' Aurum di Pescara.
Il Focus, che ha coinvolto 18 ragazzi provenienti dalle scuole di Marche ed Abruzzo e li ha riuniti in un intenso weekend nell' Istituto Agrario di Ricerca di Stella di Monsampolo (SBT), ha avuto quindi il compito di formare questi giovani, dare loro strumenti e competenze, ma anche coraggio e consapevolezza, per poter affrontare, nel successivo incontro, tutti i Sindaci, le Municipalità e i Docenti che sarebbero intervenuti nel Forum. Cosa chiedere loro quindi?
La tematica principale è stata "Ponti tra mari, ponti tra generazioni". Il Forum ha riguardato tutti i Paesi che si affacciano sull' Adriatico; nel Focus quindi, noi ragazzi abbiamo dovuto sviscerare e far emergere tutte quelle problematiche che ci accomunano ai nostri "dirimpettai", creare opportunità, alternative, proporre soluzioni; il tutto tenendo sempre presente che il nostro dev'essere un mare che unisca e non che divida. Ponti tra mari, ponti tra generazioni quindi, perché tra i numerosi dibattiti venuti fuori dal nostro Focus, completamente autogestito, in cui siamo stati noi stessi a scegliere le modalità di lavoro, a pianificare orari e svolgimento e a dividerci i compiti come in un vero team professionista (Group Leader; Reporters; Observers; Researchers), non abbiamo potuto non dichiarare e affermare che c'è bisogno degli adulti, degli anziani, delle loro esperienze e dei loro ricordi per poter costruire quello che a noi più preme: un futuro sicuro, gratificante, libero, in cui non si ripetano gli errori del passato e dove anzi, gli elementi di distinzione tra popoli possano diventare peculiarità di interesse comune, la distanza fisica e morale possa essere abbattuta in vista di un PONTE CULTURALE, fatto di conoscenza e condivisione, che ci unisca e ci renda capaci di muoverci insieme e nella stessa direzione. Alla fine dei quattro giorni, durante i quali abbiamo avuto la possibilità non solo di ascoltare docenti universitari, relatori che ci hanno fornito spunti per il nostro progetto, ma anche di incontrare studenti, gente comune, assessori che hanno provato a rispondere ai nostri quesiti, ad immedesimarsi nelle nostre situazioni, il Gruppo ha stilato un Documento, completo di dati e statistiche, pronto per essere presentato e discusso in occasione del Forum. Grazie a tale esperienza ci siamo sentiti all'altezza e sicuri quel 30 Novembre per affrontare una vasta e variegata platea, alla quale abbiamo espresso ansie, gioie, speranze e desideri.
Un grande modo per sentirci al centro, per ricevere quello spazio che spesso ci viene tolto, per fare esperienze d'ogni genere, dall' amicizia allo scambio di idee con ragazzi stranieri, dal mettere alla prova la nostra conoscenze della lingua allo stimolare i nostri più vari interessi. Un' occasione dataci, per la quale più volte ci siamo sentiti in dovere di ringraziare gli organizzatori e tutti i responsabili. A dirla tutta, un momento in cui personalmente ho sentito di avere davvero qualcosa tra le mani, di poter parlare di cose concrete e importanti a chi di dovere, senza che queste restino nelle mura del mio salotto; di credere appieno nelle mie parole, consapevole di me stessa inserita in un contesto più grande, non più timorosa di un confronto o dell' incertezza del domani. Per esprimermi in un linguaggio internazionale la definirei THE CHANCE OF A LIFETIME, l'occasione di una vita.
Dall' Aurum sono uscita più ricca di prima: culturalmente, con cose nuove da imparare, sulle quali informarmi e da riportare nella mia scuola, agli amici, alla mia famiglia; moralmente, con qualche amico in più, più sicurezza, più determinazione. E poi felice: per essermi divertita, per aver saputo creare un contesto "didatticamente forte" anche all'infuori dell' ambiente scolastico, per aver potuto sfatare il mito dei "giovani senza cervello" e affermare che siamo pronti, siamo disponibili e c' interessa, WE REALLY CARE.
Grazie a tutti coloro che ci hanno consentito di metterci in gioco, di IMPARARE e di diventare persone migliori.

Gaia Parascandolo

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